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Postura e osteopatia

Postura e osteopatia

Cos’è la postura?

La postura può essere definita in parole semplici come la posizione del nostro corpo in stazione eretta e può considerarsi a livello statico o dinamico. Il nostro sistema nervoso centrale, gestore dei meccanismi posturali, deve essere sempre in grado di: mantenere i vari distretti corporei in sede e collocati nello spazio in maniera tale che non vi sia troppo dispendio energetico nel contrastare la continua forza di schiacciamento a cui siamo soggetti in statica e in movimento; garantire l’assenza di dolore nella ricerca della postura ideale, avere una ottima percezione e feedback da parte delle strutture recettoriali; gestire forze esterne in maniera corretta, preservando la funzione; garantire l’equilibrio e il controllo motorio.

Una postura scorretta perturba direttamente l’atteggiamento statico e indirettamente quello dinamico, tanto che, se viene mantenuta nel tempo, instaura circuiti nervosi che registrano la postura scorretta come corretta (perché abituale) e ciò implica che il corpo avrà degli atteggiamenti compensatori.

Il dispendio energetico aumenta, così come l’attività nervosa per mantenerli, ma l’organismo è in grado adattarsi attraverso l’azione del sistema tonico-posturale. Quando la possibilità di compensare l’atteggiamento scorretto richiede “troppo”, ecco che si presenta il dolore, così penalizzante per il soggetto quanto di vitale importanza come meccanismo di avviso dello stato di sovraccarico/sofferenza del vostro corpo.

Grazie all’attività dei recettori, endocettori ed esterocettori, la cui funzione è informare il SNC, esso riesce ad avere le informazioni relative alla propria posizione nello spazio.

Dov’è quindi il problema?

  • La fascia, tessuto di interconnessione tra le strutture corporee compresi i visceri, è in grado di adattarsi a livello biochimico in base al proprio stato di allungamento o accorciamento;
  • I muscoli possono essere iper o ipoattivati causando sovraccarico o debolezza/atrofia;
  • Le fibre nocicettive del dolore possono essere iperattivate e costituire circuiti di trasmissione nervosa facilitati per il dolore;
  • L’equilibrio tra sistema nervoso simpatico e parasimpatico viene perturbato e cosi indirettamente anche l’apparato endocrino;
  • Segmenti corporei possono modificare la propria biomeccanica di movimento, ciò si traduce in funzione scorretta in relazione alla morfologia anatomica oppure in relazione alla fisiologia;
  • Il cervello viene sovraccaricato per rispondere ad una situazione di malessere generale.

Conseguenze?

  • Dolore acuto/cronico a muscoli, tendini e articolazioni;
  • Maggiori infiammazioni;
  • Maggior degenerazione tissutale;
  • Maggior stress psico-fisico;
  • Minor rendimento fisico/mentale/sportivo/lavorativo;
  • Disfunzioni viscerali (colon irritabile, reflusso gastro esofageo, disfunzioni vescicali, disturbi del ciclo mestruale, ptosi intestinali);
  • Predisposizione a patologie;

Quando rivolgersi all’osteopata?

  • Dolori strutturali muscolo-scheletrici: cervicalgie, lombalgie, sciatalgie, epicondiliti, gonalgie, fasciti plantari, dolori alla spalla ecc;
  • Mal di testa, cefalea muscolo tensiva;
  • Disfunzioni della articolazione temporo-mandibolare;
  • Gonfiori addominali;
  • Stitichezza, diarrea;
  • Minzione irregolare;
  • Difficoltà al concepimento.

Cosa influenza la postura e la biomeccanica del movimento?

  • Microtraumi ripetuti;
  • Traumi pregressi;
  • Instabilità articolare;
  • Alimentazione scorretta;
  • Entrata propriocettiva occlusale, oculare, vestibolare, articolare, podalica;
  • Attività lavorativa/attività abituale;
  • Fattori predisponenti morfologici;
  • Nascita, crescita e sviluppo del soggetto;
  • Muscolatura tonica;
  • Equilibrio tra sistema nervoso simpatico e parasimpatico.

Valutazione del soggetto

  • Anamnesi;
  • Osservazione statica: zone di maggior sofferenza, test mobilità, discriminazione catena ascendente discendente;
  • Osservazione dinamica;
  • Test di forza;
  • Test segmentari e specifici.

L’anamnesi, unita all’esame obiettivo porta l’osteopata ad individuare il problema primario del paziente: se la disfunzione più importante non risulta essere di competenza osteopatica il soggetto viene indirizzato al professionista di riferimento per il problema specifico.

Tutto ciò che riguarda invece il mantenimento della funzionalità ottimale è competenza osteopatica.

Diego Stancanelli
Osteopata D.O.
Massoterapista Mcb
Dottore in Scienze motorie

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