Particolari polimorfismi codificano per una diversa attività dell’enzima preposto al metabolismo della caffeina nel sangue. Una sua ridotta attività porta ad accumulo della caffeina in circolo con effetti spiacevoli a livello gastro-intestinale (nausea) e, nel tempo, un aumentato rischio di malattie ischemiche.
In un’era in cui la salute e il benessere sono finalmente considerati per quanto valgono, il test del metabolismo della caffeina è fondamentale. Recenti studi hanno mostrato che un “metabolizzatore lento”, oltre alla sequela di disturbi intestinali e nausea, ha un rischio aumentato di patologie cardiache. È stato inoltre collegato a una riduzione della fertilità nelle donne.
La caffeina è metabolizzata dal citocromo P450 1A2 (CYP1A2). Ogni persona ha due copie del gene che codifica per l’enzima CYP1A2 (una copia per genitore). La CYP1A2*1A variante (“allele”) codifica per un “metabolizzatore rapido”, laddove invece, il CYP1A2*1F allele codifica per un “metabolizzatore lento”.
La differenza tra i due alleli è un singolo nucleotide, una A sostitutita a una C in posizione 734 del gene CYP1A2
La caffeina, oltre che nel caffè, è presente in cioccolata, tè, succhi, energy drinks, barrette energetiche e quindi conoscerne la propria “tolleranza” è di indubbio e immediato vantaggio per il benessere e, a lungo andare, per la salute.
Il test è semplice e accurato e, in pochi giorni, chiarisce se si è veloci o lenti metabolizzatori di caffeina.
Sulla base della risposta e modificando la dieta, si avranno immediatamente grandi benefici a tutti i livelli.